CHIESA DI SAN ROCCO
Piccola chiesa anticamente dedicata a San Sebastiano. L’edificio originario venne realizzato nel tardo Medioevo appena fuori le mura.
Nel corso del Seicento la chiesa venne ampliata e le fu cambiato l’orientamento. Nel corso dell’Ottocento l’edificio versava in pessimo stato e venne restaurato nella seconda metà del secolo dopo l’epidemia di colera che colpì la città nel 1855, durante la quale la popolazione si affidò a San Sebastiano e a San Rocco.
L’interno ad unica navata, conserva interessanti tele e un’antica statua di San Biagio.
Di fronte si trova il suggestivo monumento ai caduti caratterizzato da una statua in bronzo di un giovane soldato che porge la Vittoria Alata.
CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE
Sorge sul punto più alto dell’abitato, dove anticamente si trovava il castello dei conti de Ceccano. Dell’antica fortezza medievale resta solo il maschio (torrione principale), dissimulato nel massiccio campanile della chiesa sul lato sinistro della facciata. La possente torre quadrata è provvista di finestre solo nella parte più alta ed è coperta con una cupola di cemento realizzata nel periodo fascista.
La chiesa originaria venne realizzata attorno al XI secolo nei pressi dell’antico castello. L’edificio attuale venne ricostruito in stile barocco tra il 1776 e il 1783. L’elegante facciata presenta la parte centrale più alta e sporgente delle parti laterali.
L’interno della chiesa sfoggia appariscenti stucchi ed ha tre navate con otto cappelle laterali. Degne di nota le tele che si possono ammirare, copie di opere di pittori importanti come il Solimena (Cuore di Maria), Sebastiano Conca (Madonna del Rosario) e il Saraceni (Comunione di San Luigi).
La grande abside, ricavata da un antico torrione circolare, è riccamente decorata da stucchi e conserva un pregevole coro ligneo settecentesco e una bella pala d’altare raffigurante l’Assunzione in Cielo della Vergine.
CHIESA DI SAN BIAGIO
Piccola chiesa risalente all’alto Medioevo alle falde di Monte Siserno.
Fu riedificata su un’antica struttura del VIII secolo ed era annessa a un romitorio. La chiesa ha un’unica navata coperta con capriata lignea ed l’interno molto semplice.
Da recenti scavi archeologici sono stati rinvenuti dei resti romani nelle sue strutture.
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA SPERANZA
Si trova a 2 km dal centro storico, facilmente raggiungibile a piedi.
La facciata del Santuario è preceduta da un elegante porticato ed affiancata sulla sinistra da un campanile a quattro piani che termina con una statua di marmo della Madonna. L’interno è in stile barocco ad una sola navata con cappelle laterali. Nell’abside si conserva il dipinto della Madonna della Speranza, posizionato al centro, dietro l’altare maggiore.
Sul luogo dove si trova il Santuario anticamente si trovava un’icona sacra con l’immagine della Madonna della Speranza.
L’antica raffigurazione è risalente al XVI secolo e rappresenta la Madonna seduta su un trono di nubi con il Bambino che tiene in mano il mondo. In basso sono raffigurati San Antonio da Padova a sinistra e San Nicola da Tolentino sulla destra.
Il Santuario venne realizzato nella seconda metà del Settecento e consacrato nel 1762 dal Vescovo di Ferentino. La sua costruzione è dovuta a un evento prodigioso avvenuto il Sabato Santo del 1755. In quell’occasione una donna giulianese in preghiera davanti all’icona sacra sentì una voce che la invitava ad andare dal parroco per far costruire una chiesa su quel luogo. Il parroco non credette alla donna che il giorno seguente tornò a sostare in preghiera davanti all’icona. La signora sentì nuovamente la voce ripetere l’ordine ma con l’aggiunta di ricordare al signor Bonelli una promessa che le aveva fatto sostando in preghiera tempo addietro. La donna tornò nuovamente a riferire quelle parole e fu convocato il Bonelli che dichiarò di aver sostato tempo addietro davanti all’icona: in quel momento stava fuggendo da un uomo armato e fece promessa alla Madonna di contribuire alla costruzione di una chiesa se si fosse salvato.
Quando si venne a sapere la notizia, l’immagine divenne rapidamente oggetto di venerazione da parte della popolazione giulianese e dopo il riconoscimento del prodigio dalle autorità ecclesiastiche venne realizzato il Santuario. Da allora sono state documentate numerose guarigioni e miracoli.
Il Santuario subì vari furti tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 e venne seriamente danneggiato dai bombardamenti americani.
Tra i prodigi della Madonna della Speranza se ne ricordano due durante il periodo della seconda Guerra Mondiale. Nel maggio del 1944 i fedeli si trovavano in preghiera nel Santuario quando cominciò un feroce bombardamento e una bomba cadde nella chiesa rimanendo miracolosamente inesplosa: la bomba è attualmente conservata nel presbiterio. Altro evento prodigioso fu il ritrovamento dell’immagine della Madonna con la sua protezione in vetro ancora intatta dopo un rovinoso bombardamento.