Verso il Contratto di Fiume dell'Amaseno

Verso il Contratto di Fiume dell'Amaseno

Venerdì 23 febbraio 2018, alle ore 15:30, presso la sede della XIII° Comunità Montana dei Monti Lepini e Ausoni a Priverno (Latina) si è svolto il primo incontro pubblico: “Verso il contratto di fiume dell’Amaseno”.

L’evento è stato organizzato e coordinato dalla XIII° Comunità Montana dei Monti Lepini e Ausoni in collaborazione con la Regione Lazio, l’Università degli Studi di Roma Tre, il Laboratorio geocartografico “Giuseppe Caraci” e l’Associazione Cultores Artium.
All’incontro, hanno partecipato le istituzioni pubbliche, le comunità e le associazioni locali interessate a portare avanti un progetto di tutela e valorizzazione del corso d’acqua che negli ultimi anni è stato sottoposto a un progressivo e preoccupante degrado.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della XIII Comunità Montana, Onorato Nardacci, è intervenuta Sara Carallo, ricercatrice dell’Università degli Studi di Roma Tre e coordinatrice del progetto, che nel suo intervento ha messo in luce le innumerevoli potenzialità del fiume Amaseno e del territorio circostante.
L’incontro, spiega la dott.ssa Sara Carallo, “si propone di avviare un processo partecipato di costruzione e condivisione di idee, proposte e progetti per la riqualificazione del fiume Amaseno e del suo territorio in un’ottica sistemica. Verso una forma contrattuale e partecipata di governo del bene comune territorio e verso una progressiva crescita della cittadinanza attiva”.

Il contratto di fiume, ha spiegato Sara Carallo, è uno strumento della programmazione strategica e negoziata volto alla gestione sostenibile delle risorse idriche, alla salvaguardia dal rischio idraulico e alla valorizzazione dell’intero complesso del patrimonio materiale e immateriale.
Una forma di presidio e cura del territorio volta ad una gestione condivisa e strategica della Valle del fiume Amaseno.
L’Amaseno, flumen maius, rappresenta il simbolo identitario per eccellenza dell’intera valle, fonte di risorse, via di comunicazione e riferimento territoriale.
Il corso d’acqua è stato per secoli al centro della vita sociale, economica e culturale delle popolazioni che hanno abitato la Valle e di coloro che l’hanno solo attraversata.
Il fiume come sistema territoriale complesso, costituito dalla rete di opifici idraulici che grazie alle sue acque potevano essere messi in funzione e contribuire allo sviluppo territoriale, i ponti, i canali di navigazione fluviale, le vie “sandalare” e molte altre architetture idrauliche, ha influenzato e continua ad influenzare la vita delle popolazioni dell’omonima Valle.
Il corso dell’Amaseno, limes geografico naturale, è circondato dagli splendidi borghi di Castro dei Volsci, Maenza, Pisterzo, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Sonnino e Vallecorsa situati sui massicci calcarei, che dominano e controllano da secoli la strategica e fertile vallata sottostante, mentre Amaseno è l’unico borgo della Valle situato in pianura, luogo di raccordo tra la valle del Sacco e la Pianura pontina.

Eugenio Monaco (Regione Lazio) ha spiegato in maniera dettagliata cosa sono i contratti di fiume affermando che sono strumenti strategici per la salvaguardia del territorio e dell’ecosistema fluviale e ricordando l’importanza della partecipazione attiva e propositiva degli attori locali per la riuscita del progetto. Ricorda, infine, di non aver fretta, il contratto di fiume è un processo lungo e complesso che ha bisogno di tempo per sedimentarsi e rafforzarsi. Confermato anche da Rosa Giancola che ha ribadito la necessità di iniziare un percorso condiviso volto alla salvaguardia dell’acqua bene comune per troppo tempo sfruttata in modo illecito.

Particolarmente interessante l’intervento di Gaetano Ricco (Associazione culturale Cavata Flumen) che ha portato l’esempio virtuoso del contratto di fiume del Cavata raccontando nei dettagli le fasi operative che ci attendono. Dalle sue parole è emerso una grande amore per il suo territorio e per il corso d’acqua: “A me l’acqua piace, il fiume bisogna conoscerlo per tutelarlo, io ad esempio ho iniziato a navigarlo” ha affermato con entusiasmo. Ed è proprio la sensibilizzazione, la diffusione della conoscenza e della consapevolezza tra i cittadini il primo passo da compiere.

Hanno ribadito l’importanza di adottare un simile strumento anche i sindaci intervenuti all’incontro: Antonio Como, sindaco di Amaseno, che ha sottolineato la necessità di agire in un’ottica di sistema, Annamaria Bilancia, sindaco di Priverno, che ha messo in luce anche i positivi risvolti nel settore turistico e Claudio Sperduti, sindaco di Maenza.

Presente anche Quirino Briganti, presidente della compagnia dei Lepini che supporta il progetto, che ha affermato l’importanza del contratto di fiume per avviare un progetto di sviluppo sostenibile che tuteli la immensa biodiversità del territorio della Valle dell’Amaseno.

Tra i primi sostenitori del contratti di fiume dell’Amaseno l’associazione Cultores Artium che negli ultimi anni si è impegnata a promuovere il turismo e la valorizzazione dei meravigliosi borghi della valle dell’Amaseno  e l’associazione Visit Priverno che nell’estate ha organizzato una giornata ecologica del fiume Amaseno per ripulire il corso d’acqua da i rifiuti che stanno compromettendo la qualità delle sue acque.
Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e hanno espresso interesse e adesione al progetto.
Certi che insieme possiamo promuovere la salvaguardia di questo corso d’acqua simbolo dell’identità locale della Valle, risorsa vitale e riferimento territoriale insostituibile!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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